
Stiamo affrontando una crisi senza precedenti che avrà delle ripercussioni economiche anche nel prossimo futuro. Una crisi che colpisce le aziende ma che preoccupa molto anche le persone, per coloro che hanno dei risparmi, per chi ha messo da parte delle risorse ed ora le vede in pericolo.
Quali potrebbero essere le soluzioni per mettere al riparo i propri averi? Cosa ci dobbiamo aspettare a livello finanziario?
A chiarire questi dubbi è Massimo Bocci, manager e private banker di Azimut Global Advisory, esperto nella pianificazione finanziaria e nella gestione degli investimenti, su Roma.Repubblica.it.

“Questa epidemia ci ha travolto tutti indistintamente e sui mercati finanziari mondiali questo panico derivato dal virus, ha creato flessioni e una volatilità senza precedenti. Questa incertezza – dice Bocci – durerà fino a quando il virus non sarà sconfitto o comunque fino a quando i contagi non diminuiranno sensibilmente e le attività produttive potranno finalmente riprendere e di conseguenza anche i consumi. Di sicuro il periodo non sarà breve e lascerà conseguenze nel nostro modo di vivere. Sul mercato finanziario dovremo convivere con una volatilità sostenuta per diversi mesi”.
Le aziende come devono affrontare le difficoltà adesso a livello economico per ripartire velocemente?
“Le imprese, le industrie, moltissime altre attività hanno subito uno stop inaspettato e brusco. Serviranno – spiega Bocci – piani mirati a livello governativo locale e un’immissione di liquidità senza precedenti da parte delle banche centrali, sgravi fiscali per poter far ripartire di slancio le produzioni e tutelare i lavoratori. Penso anche a chi ha attività che vivono sul cash giornaliero, come i bar, ristoranti, negozi ed altre migliaia di società spesso a conduzione familiare che sicuramente sono in grossa difficoltà. Mi auguro che verrà varato un piano forte per sostenere questo tessuto produttivo. In Italia ci sono tante aziende eccellenti in diversi settori produttivi e su molte di queste anche i fondi private equity dovranno puntare ancora immettendo liquidità per permettere di continuare la loro crescita nel tempo”.
Molte persone temono che i propri risparmi possano essere corrosi dalla crisi. Come possono tutelare questi risparmi?
“In situazioni come questa – precisa il banker – le flessioni sugli investimenti, soprattutto nel mercato gestito, sono difficilmente controllabili, perché molto rapide. Di sicuro bisogna rispettare i tempi ed obiettivi stabiliti a priori con il proprio consulente. Le crisi ci sono sempre state, ed anche dopo questa, improvvisa, storica, molto intensa, seguirà un deciso rimbalzo per tornare ai livelli di qualche mese fa. Ci vorrà molta pazienza e nervi saldi ma il mercato continuerà a correre. Comunque è inutile girarci intorno… Ci vorranno diversi mesi se non anni per rialzare la testa”. Coloro che hanno degli investimenti cosa devono fare in questa fase? “Il crollo di marzo non ha risparmiato nessuno strumento finanziario; obbligazioni, azioni, bond, high Yield, di solito decorrelati tra loro, tutti insieme hanno subito delle importanti flessioni in termini di performance, ritornando indietro ai valori di alcuni anni fa… Ma ribassi così decisi danno sicuramente l’opportunità di acquistare titoli di società ancora solide e forti, a prezzi decisamente più bassi. Le perdite sono momentanee, se si vende diventano definitive.

Quindi – secondo Bocci – la cosa migliore da fare è sempre quella di non agire d’impulso, trascinati dal panico, ma di essere disciplinati e fare scelte sensate, anzi, sfruttare il momento per mediare o acquistare posizioni azionarie. Ci sono ottime possibilità di fare delle performance importanti quando il mercato ripartirà, che è l’unica cosa certa nei momenti di crisi. Investire quindi una parte della liquidità in azionario, a questi livelli, credo sia la prima cosa da fare per mediare, recuperare le flessioni avute sul portafoglio e sicuramente guadagnare nel tempo”.
In questa fase è il momento di investire ancora e magari farlo in mercati particolari?
“Quando si pianifica un investimento e un asset allocation per il cliente – spiega ancora il manager -, oltre a costruirla sui suoi obiettivi ed in base al suo profilo di rischio ci si fissa un ‘tempo’ di lavoro. E’ sempre il momento di investire. Magari con pesi e misure diverse a seconda della situazione di mercato, ma una volta fissato il range di gestione si può entrare in qualsiasi momento. Chiaramente in fasi ‘straordinarie’ come questa, con un’accentuata volatilità, è consigliabile entrare un pò alla volta nel mercato, ma entrare. Ed entrare nel mercato Azionario! A questi livelli è un’opportunità assolutamente da sfruttare”.
Attualmente ci sono degli strumenti finanziari che permettono di mettere in sicurezza i propri risparmi?
“Strumenti finanziari con assenza di rischio non esistono. I tassi – aggiunge Bocci – sono troppo bassi e lo saranno ancora per tanti anni per costruire qualcosa a capitale garantito e che allo stesso tempo renda qualche punto percentuale. Il mondo è cambiato, ma già da qualche anno. Anche l’obbligazionario che ha sempre rappresentato una dimensione di investimento moderatamente prudente ha dimostrato, e non solo in questa occasione, che una crisi di questa portata può minare la credibilità degli emittenti che si ripercuote sui prezzi delle loro obbligazioni. Ormai ha quasi la stessa volatilità del mercato azionario…”.

Secondo Bocci, in sostanza, “adesso più che mai è fondamentale impostare un asset allocation che consideri il tempo come una variabile imprescindibile. L’unica certezza è che il mercato azionario nel tempo cresce sempre e supera tutte le crisi, ma chi vuole puntare su questo deve avere la serenità di rimanere investito a 48/60 mesi…. Inoltre una parte del portafoglio si può destinare su prodotti innovativi (neanche tanto…) come i fondi di private equity, alcuni dei quali adesso possono essere sottoscritti anche da clienti privati e non più solo dalla clientela istituzionale. Questi fondi sono incredibilmente performanti nel tempo ed investono nell’economia reale, spesso in aziende ed imprese molto ben selezionate con ampi margini di crescita, (e in Italia ripeto ne abbiamo tantissime davvero eccellenti). E’ vero che questi strumenti chiusi – conclude il banker – hanno durate molto lunghe di 5/7 anni, ma permettono all’investitore di avere ritorni di performance annuali molto importanti e allo stesso tempo permettono alle aziende di ricevere liquidità privata per continuare il processo produttivo che, in questo momento di estrema emergenza, è una delle prime cose che servono ad un’impresa”.
Massimo Bocci, senior private banker di Azimut Global Advisory, si occupa di gestione finanziaria e investimenti. Agente Fifa da oltre vent’anni insegna agli sportivi professionisti a gestire al meglio le proprie finanze per garantirsi un futuro stabile e sereno. Svolge attività di consulenza finanziaria su grandi patrimoni di importanti famiglie italiane e di prestigiosi professionisti dello sport, ma da diversi anni rivolta anche alle giovani promesse del calcio.